Un farmaco contro il “previsto” grave danno da vaccino anticoronavirus – uno studio al riguardo
Articolo del Dr. Wolfgang Wodarg
In data 1/9/2021, Mahmoud Ramadan Mohamed Elkazzaz dell’Università di Kafrelsheikh vicino al Cairo ha presentato al registro degli studi NIH con il numero NTC04730895 uno studio in cui viene utilizzata l’isotretinoina. Questo farmaco dovrebbe proteggere tutti coloro che sono stati vaccinati, le cui cellule producono spike di coronavirus in seguito a una vaccinazione genica, dagli effetti collaterali gravi prevedibili.
Si legge nella presentazione dello studio:
Isotretinoina (acido 13- cis-retinoico) contrapposta ai vaccini basati sulle proteine spike per offrire una protezione completa contro COVID-19 e prevenire i gravi effetti collaterali a lungo termine previsti per il vaccino basato sulle proteine spike.
Il vaccino basato sulla proteina spike è stato approvato in breve tempo come soluzione d’emergenza e viene ora distribuito. Il vaccino basato sulla proteina spike prevede direttive e segnali affinché le nostre cellule producano come risultato una componente della cosiddetta “proteina spike virale”. La forte interazione tra Enzima di conversione dell’Angiotensina2 (ACE2) e il dominio dell’Ricevitore-Associazione (RBD) della spike protein (SP) generata dal vaccino COVID-19, o che si trova sulla spike protein delle particelle virali, ha un’affinità (~10 nM), e questa affinità di legame è equivalente a quella di molti anticorpi monoclonali (Mabs).
Di conseguenza, è probabile che l’associazione dell’ Enzima di conversione dell’Angiotensina2 (ACE2) con il dominio di legame della proteina spike sia un’interazione forte e duratura, e ci si aspetta che l’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2) entri nelle cellule che presentano l’antigene associate alla proteina spike del vaccino COVID-19 o alla proteina spike delle particelle virali. (Traduzione e sottolineatura dell’autore)
Il rischio che la sostanza da testare vuole ridurre è noto da diversi mesi. In un grande studio cinese pubblicato nel Journal of Hematology & Oncology il 4.9.2020, ben prima che i vaccini Covid-19 fossero approvati o addirittura utilizzati, è stato dimostrato che gli spikes dei coronavirus, se entrano nel flusso sanguigno, possono causare grandi danni, ad esempio attraverso piccole trombosi nei capillari di molti organi. Si deve temere l’insorgere di tali microtrombosi soprattutto nei polmoni.
Sia lo studio cinese che uno studio dell’Istituto Paul Ehrlich (ndr:Istituto federale per i vaccini e i prodotti biomedici, PEI) sono stati condotti per mostrare al mondo quanto fossero pericolosi i coronavirus.
Anche i coronavirus e gli stessi spikes sono pericolosi, ma solo quando entrano nel sangue!
Fortunatamente, questo è estremamente raro, a meno che i meccanismi protettivi normalmente efficaci nelle vie aeree superiori siano stati bypassati o danneggiati dal trattamento o da altre circostanze.
Vengono taciuti gli effetti collaterali ad alto rischio della “vaccinazione” genetica!
La vaccinazione, tuttavia, scavalca le barriere naturali contro i coronavirus e va direttamente nel muscolo della spalla, che è ben fornito di sangue. Non si sa con certezza se le pericolose proteine spike si formino solo lì o se anche altre cellule destinatarie vengano stimolate a farlo.
Di tali gravi effetti collaterali delle vaccinazioni attuali non si parla da nessuna parte. Lo stesso Istituto Paul Ehrlich non li ha nemmeno menzionati nel suo documento che tratta degli ulteriori rischi delle proteine spike (fusioni di cellule).
Inoltre, esistono pericolosi falsi allarmi immunologici che non possono più essere controllati in modo naturale, con conseguenze pericolose per la vita, oltre al rischio di diventare vittima di un ADE (Antibody Dependent Enhancement) in caso di successivo contatto con i coronavirus.
Nel frattempo, le segnalazioni provenienti da Israele, Gran Bretagna e Germania si stanno accumulando di un alto eccesso di mortalità tra coloro che sono stati vaccinati. Raramente si indaga a fondo su un possibile collegamento, al contrario, viene sempre messo da parte come qualcosa di inesistente.
Data la scarsa protezione aggiuntiva fornita dalla vaccinazione, ritengo che la continuazione delle campagne di vaccinazione sia irresponsabile
La mia lettera al BASG e all’Istituto Paul Ehrlich:
Gentili signore o signori,
Contrariamente al vostro rapporto, è nota una forte tendenza alla trombosi come effetto collaterale delle proteine spike. E si suppone che tutte le “vaccinazioni” genetiche formino proteine spike nel corpo.
Normalmente sono resi innocui dalla risposta immunitaria locale nel tratto respiratorio superiore durante un’infezione da corona. Tuttavia, con la “vaccinazione” questa barriera protettiva viene aggirata.
Inoltre, con la vaccinazione intramuscolare, le cellule bersaglio dell’mRNA o dei vettori non sono controllabili.
Anche con la semplice espressione locale (m.deltoideus) delle proteine spike, non è stata sufficientemente chiarita la loro ampia diffusione.
Se ora addirittura a causa dei “previsti gravi effetti collaterali” con le trombosi (vedi sotto) è necessario portare frettolosamente un farmaco sul mercato, probabilmente prendete in considerazione queste connessioni nelle vostre decisioni. Vorrei sapere perché a quanto sembra voi avete ritenuto questa conoscenza irrilevante per la vostra valutazione.
La PEI ha appena pubblicato ulteriori meccanismi patologici che potrebbero spiegare questo tipo di morti (Theuerkauf et al.). Una copia di questa lettera sarà inviata anche ai colleghi del Paul Ehrlich Institute. Vi prego di confermarmi di aver ricevuto la mia denuncia.
Cordiali saluti,
Dr. Wolfgang Wodarg
Ltd.
direttore medico (in pensione)
Internista-Pneumologia, Medicina Sociale
Medico per l’igiene e medicina ambientale
Membro del Bundestag tedesco dal 1994 al 2009
Membro onorario dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa
Dr. med. Wolfgang Wodarg, è un internista, pneumologo, medico sociale, medico per l’igiene e la medicina ambientale ed è stato capo di un dipartimento di salute pubblica per molti anni.
Dal 1994 al 2009 è stato deputato per la SPD al Bundestag, dove è stato l’iniziatore e il portavoce della Commissione Enquete sull’etica e il diritto della medicina moderna. È stato anche vicepresidente del gruppo parlamentare nell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e presidente della sottocommissione sulla salute.
IL DR. WODARG E IL DR. YEADON CHIEDONO LA SOSPENSIONE DI TUTTI GLI STUDI SUI VACCINI CONTRO IL CORONAVIRUS E INVITANO A CO-FIRMARE LA PETIZIONE
Il 1° dicembre del 2020, il Dr. Michael Yeadon, ex dirigente di ricerca della Pfizer, e il Dr. Wolfgang Wodarg, pneumologo ed ex capo del dipartimento della salute, hanno presentato una domanda all’EMA, l’Agenzia Europea per i Medicinali, responsabile dell’approvazione dei farmaci a livello europeo, per l’immediata sospensione di tutti gli studi sul vaccino contro la SARS CoV-2, in particolare lo studio del BNT162b (numero EudraCT 2020-002641-42) condotto dalla BioNtech/Pfizer.
Il Dr. Wodarg e il Dr. Yeadon chiedono che gli studi – per la protezione della vita e della salute delle persone sottoposte al test – siano proseguiti solo quando sarà disponibile un concetto di
studio adatto a tenere conto delle notevoli preoccupazioni di sicurezza espresse da sempre più scienziati di comprovata fama per quanto riguarda il vaccino e il piano di
studio.
I firmatari chiedono, da una parte, che, a causa della nota mancanza di accuratezza del test PCR, venga utilizzato per uno studio serio il cosiddetto sequenziamento Sanger. Solo in questo modo sarà possibile fare delle dichiarazioni attendibili sull’efficacia di un vaccino contro il Covid-19. Basandosi sui numerosi e differenti test PCR di qualità altamente variabile, non è possibile determinare con la sicurezza necessaria né il rischio che si verifichi una malattia né un possibile beneficio del vaccino, perciò il test del vaccino sull’uomo è di per sé immorale.
Inoltre, chiedono di escludere, ad esempio mediante esperimenti sugli animali, che si possano concretizzare rischi già noti da studi precedenti, in parte dovuti alle caratteristiche dei coronavirus. Le preoccupazioni riguardano in particolare i seguenti punti:
La formazione dei cosiddetti “anticorpi non neutralizzanti” può causare una reazione immunitaria esagerata, soprattutto quando la persona sottoposta al test si confronta con il virus reale, “selvaggio”, dopo la vaccinazione. Questa cosiddetta amplificazione anticorpo-dipendente, ADE (antibody-dependent amplification), è nota da tempo, ad esempio, da esperimenti con i vaccini di coronavirus nei gatti. Nel corso di questi studi tutti i gatti che inizialmente tolleravano bene la vaccinazione sono morti dopo essersi infettati con il virus selvaggio.
I vaccini dovrebbero provocare la produzione di anticorpi contro le proteine spike della SARS-CoV-2. Tuttavia, le proteine spike contengono anche proteine sincitino-omologhe, che sono essenziali per la formazione della placenta nei mammiferi come gli esseri umani. Deve essere assolutamente escluso che un vaccino contro la SARS-CoV-2 inneschi una reazione immunitaria contro la Sincitina-1, perché altrimenti potrebbe provocare l’infertilità a tempo indeterminato nelle donne vaccinate.
I vaccini mRNA di BioNTech/Pfizer contengono polietilenglicole (PEG). Il 70% delle persone sviluppa anticorpi contro questa sostanza – questo significa che molte persone possono sviluppare reazioni allergiche, potenzialmente fatali, al vaccino.
La durata decisamente troppo breve dello studio non consente una stima realistica degli effetti collaterali tardivi.Come nei casi di narcolessia in seguito alla vaccinazione contro l’influenza suina, milioni di persone sane sarebbero esposte a un rischio inaccettabile se fosse pianificata un’approvazione d’emergenza con la possibilità di monitorare solo successivamente gli effetti tardivi.
La campagna di vaccinazione
di Wolfgang Wodarg, 6.11.2020
È sempre lo stesso trucco
Una malattia viene gonfiata dai media e presentata come un terribile pericolo. Questo è quello che piace ai media. Grazie all’agenda-setting del genere, la maggior parte delle persone si rende conto per la prima volta che la presunta malattia pericolosa esiste. Questo nelle epidemie passate era diverso. Politici e scienziati corrotti fanno il resto. E se la paura è abbastanza grande, naturalmente i governi devono reagire. Finora nel caso di "pandemie" hanno sempre e solo finanziato i vaccini, fatto un’incetta di essi e li hanno pubblicizzati. Adesso stanno addirittura aiutando personalmente ad aizzare la paura dell'"epidemia". Ci sono anche abbastanza medici che sono sempre disposti a prestarsi per questo. Infine sono attirati dalla popolarità e dai fondi per la ricerca. I segnali d’allarme di medici e pazienti dovrebbero accendersi al più tardi adesso, quando la Merkel - dopo l’utilizzo di tamponi non approvati per la diagnosi e inadatti - sta cercando di far applicare anche le "vaccinazioni di massa" geneticamente immature.
Lo sta pianificando a tappeto con l'assurdo pretesto di un'emergenza epidemiologica di proporzioni nazionali, scavalcando i medici che curano i pazienti.
Noti allarmisti come pionieri del grande business
L’allarmismo di Drosten, Lauterbach, Söder o Merkel è privo di qualsiasi fondamento medico-scientifico. Lauterbach, per esempio, ora fa impazzire di nuovo la gente con una ricerca scarsa imbarazzante, del marchio "Imperial College". Questi allarmisti con l'aiuto del famigerato Neil Ferguson hanno già evocato scenari di paura nel caso dell'influenza aviaria e suina. Quindi ora Covid-19 dovrebbe sminuire il cervello a lungo termine. Mi chiedo se la follia politica abbia qualcosa a che fare con questo.
Ci sono guide più affidabili - anche al RKI
Quindi preferisco attenermi agli epidemiologi corretti dell'Istituto Robert Koch (RKI), che ci riferiscono in questo momento, fine ottobre 2020, durante lo tsunami dei test e prima del secondo lockdown: *"Nel Centro Nazionale di Riferimento (NRZ) per i Virus Influenzali nella 43a settimana del 2020, su un totale di undici (39 per cento) dei 28 campioni inviati, sono stati identificati esclusivamente rhinovirus. In nessuno dei campioni esaminati sono stati identificati virus influenzali o SARS-CoV-2. A causa dell'esiguo numero di campioni inviati, non è possibile effettuare una valutazione solida dei virus che potrebbero essere ancora in circolazione al momento "* Poiché in ondate di influenza solitamente migliaia campioni di virus vengono prelevati nelle persone con malattie respiratorie, ci si chiede: perché ora vengono prelevati così pochi campioni regolari? Non c'è più nessun malato?
Vaccinazioni per diagnosi errate?
La divaricazione del numero elevato di tamponi con falsi risultati positivi da un lato, e la documentazione ufficiale di una stagione autunnale mite, dall'altro, dimostra anche per chi non è esperto in medicina che i tamponi non rivelano nulla sui risultati clinici, sulle infezioni o sull'infettività. È del tutto inadatto e fuorviante come parametro di riferimento per le decisioni sulle misure da adottare in conformità alla legge sulla protezione dalle infezioni (IfSG).
"Chiudi gli occhi e cammina" sembra essere la parola d'ordine
Ai politici attualmente la medicina basata sull'evidenza non importa nulla, e i Consigli nazionali di etica e le Commissioni per le vaccinazioni, a quanto pare, non chiedono più nemmeno l'indicazione delle misure, ma discutono di stabilire delle priorità, secondo il motto: chi beneficerà per primo dei nuovi "vaccini" e chi dovrà purtroppo aspettare. La cosiddetta vaccinazione Covid-19 può diventare la più dannosa di queste misure. È già finanziata dai nostri contributi e dalle nostre tasse ed è in realtà un gigantesco studio di osservazione a livello nazionale con nuove manipolazioni genetiche del nostro sistema immunitario.
Ingegneria genetica sotto falsa bandiera
Ciò che circa 200 aziende e consorzi in tutto il mondo stanno attualmente ricercando e vogliono commercializzare il più rapidamente possibile sono in gran parte nuovi e altamente rischiosi interventi di ingegneria genetica in complessi processi di comunicazione biologica del nostro sistema immunitario. Interventi che saranno effettuati su persone sane in una misura mai prima tentata. Durante l'eccitazione per l'influenza suina ed in mezzo alla campagna elettorale federale del 2009, la lobby del vaccino, con l'aiuto dei suoi rappresentanti volenterosi, ha nascosto come "vaccinazione" nella legge tedesca sui medicinali l'uso di acidi nucleici ricombinanti negli esseri umani. Questo è accaduto nell'ultima sessione prima della pausa estiva della campagna elettorale senza alcun dibattito ed è stato registrato segretamente nel verbale. Le aziende e la loro lobby politica stanno anche ora cercando di convincerci eufemisticamente che si tratterebbe di una normale vaccinazione. Solo se possibilmente tutti si facessero “vaccinare” sarebbe finalmente possibile liberarsi del peso minaccioso di una pandemia mortale. Solo quando sarà disponibile una vaccinazione per tutti, la pandemia sarebbe terminata, ha annunciato la signora von der Leyen alla sua "conferenza di beneficienza" in coro con i capi di governo di quasi tutta Europa già in primavera 2020.
Rischio zero e profitti elevati
AstraZeneca, BioNTech/Pfizer, Sanofi/GSK, Merck/Uni Oxford, CureVac, Biologika, CEVEC, ARTES, Vibalogics/Janssen, Moderna/NIAID, Novavax ed altri sono ai nastri di partenza e stanno completando gli sponsorizzati studi "telescopati", possibilmente senza scandali e senza clamore, nel quadro di un'approvazione "a rotolamento". Possono essere abbastanza tranquilli, siccome grazie alle promesse esenzioni da responsabilità, i contributi fiscali miliardari e le garanzie di acquisto per centinaia di migliaia di dosi di vaccino, hanno praticamente già fatto il loro affare. È stato simile con l'influenza suina. Anche le oltre 20 milioni di dosi di vaccino adulterate con potenziatori, che in caso dell´ influenza suina grazie a specialisti critici, medici di base e pediatri abbiamo evitato, erano già state pagate. Potevano essere smaltiti tranquillamente ed hanno portato a Glaxo ed ai concorrenti in tutto il mondo spensierati rendimenti miliardari.
SARS-CoV-2: Quanti nuovi virus ci sono?
Presumibilmente, un "vaccino" vettore di AstraZeneca ed un "vaccino" mRNA di BioNTech/Pfizer con le loro molecole di ingegneria genetica sono ora sul punto di trasformare milioni di persone in organismi geneticamente modificati (OGM) resistenti a Corona. Tuttavia, non sappiamo bene contro quali coronavirus dobbiamo combattere perché, come i virus influenzali, anche i coronavirus cambiano costantemente molte delle loro sezioni genetiche. Gli originari coronavirus "SARS" di Wuhan oramai non sono piú reperibili. Centinaia di altre varianti di Wuhan nel frattempo si sono diffuse, state trovate e sequenziate. E ciò che ora si trova principalmente sono solo tamponi risultanti positivi, che sono noti per reagire con diverse varianti del corona.
Centri di vaccinazione dovrebbero sostituire gli ambulatori medici
Nell'ultima settimana di ottobre, il ministro federale della sanità ha invitato i Länder a preparare la costituzione di circa 60 centri di vaccinazione in tutta la Germania e a comunicare gli indirizzi di consegna dei vaccini entro il 10 novembre 2020. Le autorità sanitarie devono essere coinvolte in questo processo. Ma è prevista anche la riconversione delle sale da congresso o da concerto, che sono comunque attualmente chiuse (Tagesschau del 23.10.2020).
Con ciò per la prima volta, la normale operazione di vaccinazione sarà in gran parte trasferita dagli ambulatori medici a strutture che - come i centri per effettuare tamponi - sono gestiti principalmente da grandi laboratori privati e fornitori di servizi.
Come giustificazione dell'elusione della classe medica, sempre più critica, vengono citate le caratteristiche tecniche di alcuni dei metodi più recenti. Il nuovo "vaccino" mRNA deve essere conservato e trasportato congelato a -20 o meno di -80 gradi Celsius. Una volta pronto per l'iniezione, può essere conservato in frigorifero al massimo per qualche ora. Secondo le informazioni dell'industria, ciò è necessario perché non è possibile sviluppare nel breve tempo di sviluppo un ulteriore processo che garantisca anche la stabilità alle normali temperature dei frigoriferi.
Anche le aziende di logistica ne traggono vantaggio
I grandi attori dell'industria della logistica come DHL, Fedex e UPS si stanno strofinando le mani e apparentemente si stanno già preparando a un grande affare con il freddo [ logistico]. Handelsblatt e Deutsche Welle hanno riferito che le aziende stanno costruendo diversi grandi magazzini frigoriferi il più vicino possibile agli aeroporti, dove hanno in programma di mettere centinaia di grandi congelatori, ognuno in grado di contenere decine di migliaia di dosi di vaccino. Anche i produttori di tali frigoriferi - l'Handelsblatt menziona ad esempio la ditta sveva Binder di Tuttlingen - sono tra i profittatori di questa guerra contro i risultati dei tamponi. Quindi ci sono molti per i quali anche questa follia promette buoni affari.
Si potrebbe agire in maniera meno complicata e meno costosa, perché in alternativa, sarebbe naturalmente possibile utilizzare una componente convenzionale aggiornata dell'antigene corona nella miscela annuale del vaccino antinfluenzale. Tuttavia, non è stato ancora possibile dimostrare che ciò possa in qualche modo disinnescare in modo significativo le ondate annuali di influenza. E poi, una così comune campagna di vaccinazione non potrebbe giustificare un affare così enorme e la messa in scena di un "reset" politico.
Addio al servizio di consulenza sulle vaccinazioni e indicazione individuale
Il presunto sovraccarico tecnico di alcuni produttori di vaccini molto influenti potrebbe ora essere strumentalizzato come un motivo per cui non si prende più così sul serio il servizio di consulenza medico individuale sulle vaccinazioni, che altrimenti veniva sempre richiesto. Considero la giustificazione come un argomento finto. Da decenni, i vaccini sensibili sono stati conservati a livello centrale e utilizzati in modo decentralizzato. Inoltre, alcuni emoderivati o vaccini già vengono consegnati agli ambulatori medici attraverso catene del freddo con ghiaccio secco e possono essere utilizzati in modo professionale. Negli ambulatori si tratta principalmente di una questione di programmazione e di logistica pratica.
Soprattutto con i nuovi pianificati interventi nei processi del sistema immunitario, le conoscenze anamnestiche e la consulenza medica individuale per le vaccinazioni sono più che mai necessarie. Questo perché si rischia una miriade di complicazioni e diversi individuali effetti collaterali. Sarebbe una grave negligenza - anche se resa possibile dalle ordinanze di emergenza - far eseguire questi interventi da personale ausiliario lontano dal paziente in operazioni di massa.
Omologazione a rotazione e mascheramento sistematico degli effetti collaterali
Il rischio inevitabilmente più elevato per le persone "vaccinate" nel caso delle approvazioni "a rotazione" dei vaccini è asseritamente compensato dal fatto che le aziende devono effettuare osservazioni applicative, studi osservazionali o studi post-marketing. Si tratta dell'osservazione vigile di possibili effetti indesiderati dei farmaci, in gergo tecnico: la farmacovigilanza. Tuttavia, come è da giudicare il tipo di farmacovigilanza ora previsto è stato indagato e denunciato anni fa nel Gruppo di lavoro sulla salute di Transparency International. Nel caso delle modifiche genetiche ora pianificate in milioni di persone sane nel più breve tempo possibile una tale procedura è più che gravemente negligente. Se solo una persona vaccinata su mille subisse un grave effetto collaterale, ciò significherebbe decine di migliaia di malattie autoimmuni, paralisi o addirittura morti in Germania. Molto più danni di quanto hanno potuto causare tutte le "pandemie" degli ultimi vent'anni.
Nel caso di vaccinazione di massa negli allevamenti di pollame o di suini, il periodo di follow-up per ovvie ragioni non deve superare la data di macellazione prevista. Quindi solo da settimane a mesi. Si faccia presente agli virologi e gli epidemiologi della medicina veterinaria: gli esseri umani non sono animali da macello e vogliono vivere a lungo e rimanere sani senza gli effetti collaterali dei farmaci. Ma anche nella medicina umana, l'industria farmaceutica per motivi di business riduce al minimo l'interesse per gli effetti tardivi. Pertanto ci sono pochissime conoscenze su tali effetti tardivi della vaccinazione. Contergan ti manda i suoi saluti.
Inoltre, nel caso di modificazioni genetiche, non sono categoricamente da escludere effetti trasversali attraverso la linea germinale, ma dovrebbero far parte della valutazione dell'impatto tecnologico e della farmacovigilanza. Nella commissione per la salute del Bundestag tedesco mi sono opposto con veemenza, ma invano, all'idea che il monitoraggio, la registrazione e la valutazione delle reazioni avverse ai farmaci siano nelle mani delle stesse autorità che approvano i farmaci per la commercializzazione. Purtroppo è ancora così.
L'industria farmaceutica preferirebbe naturalmente effettuare questo monitoraggio sotto la propria responsabilità, come "autoregolamentazione volontaria". A causa dell'allentamento della protezione dei dati da parte dell'attuale ministro della sanità e della sua stretta collaborazione con l'industria dei dati e con l'industria farmaceutica e dei vaccini, non siamo lontani da una tale assunzione ostile di compiti pubblici.
La paura di una malattia come aiutante del raccolto per Big Data
Le imprese di big data si stanno comunque strofinando le mani, perché per loro la "pandemia" è arrivata proprio al momento giusto. Dopo alcuni favori del Ministro della Salute dell'anno scorso - tessera di vaccinazione digitale, cartella clinica elettronica, registro degli impianti, acquisizione di gematik, ecc. - ora stanno davvero colpendo nel segno con le applicazioni per il contact tracing, la registrazione delle persone testate, i rapporti sui contatti, la mobilità e la disciplina igienica. In futuro, anche i sintomi che si sono verificati verranno raccolti centralmente. Poiché questo è troppo da gestire per l'amministrazione statale, le grandi imprese di big data non solo sono contente degli appalti a loro concessi dai governi, ma hanno pure i nostri dati sanitari più intimi nei loro computer. La protezione dei dati è naturalmente promessa.
Così stiamo lentamente diventando una società trasparente. Con il pretesto della ricerca medica o del monitoraggio della salute, i nostri dati sanitari vengono ora raccolti in modo sempre più completo dalla culla alla tomba. Nel caso di Covid-19, presumibilmente per la valutazione profilattica e per la ricerca e il miglioramento di nuovi vaccini.
Ma cosa interessa la nostra salute Google, Apple, Amazon, Microsoft, SAP, Avarto/Bertelsmann e altri? Hanno bisogno dei nostri dati come "oro del futuro" per le loro aziende, perché in primo luogo non devono fornire noi, ma i loro azionisti. Anche se questi sono legittimi interessi personali, non è legittimo per un lobbista dell'ufficio ministeriale abusare della sua carica pubblica per alimentare l'economia con i nostri dati sanitari attraverso frenetiche leggi sui dati e decreti di emergenza. Cosa ci guadagna? Si può indagare su questo? La corruzione e l'abuso d'ufficio sono stati finora perseguibili in Germania.
Non c'è una buona terapia senza una diagnosi pulita
Il modo migliore per capire se qualcosa è pericoloso è guardare i danni che provoca. Questi devono essere riconosciuti per tempo e osservati in modo preciso, sistematico e prospettico. Per esempio, attraverso “sentinels”, come le gestisce l'RKI o come suggeriscono un medico pubblico bavarese e altri. Sempre più spesso, i medici ospedalieri di diversi paesi escono dalla copertura e chiedono informazioni sui presunti tanti pazienti affetti da Covid-19. Nessuno dubita che anche quest'anno ci siano pazienti con malattie respiratorie, anche con nuovi virus e con decorsi gravi. E che il tampone può essere positivo anche per questi. Ma che abbiamo masse di malati che affollano i letti degli ospedali a causa di un nuovo virus corona, questo ovviamente è sbagliato. Ho appena ricevuto la seguente e-mail indignata sulla situazione nei reparti ambulatoriali dei medici del panel: "All'inizio non avevamo un centesimo per i tamponi, e molti colleghi - quasi tutti nella nostra regione - non hanno fatto tamponi. Ora otteniamo più soldi per un test - durata: 1 minuto – su una persona sana (15 Euro) che per un'ecografia addominale completa per un addome acuto (15 minuti per 12 Euro). Ecco perché ora stanno improvvisamente testando ovunque". Si evince anche da questo: Il problema non sono i virus.
La vera malattia è la corruzione istituzionale
Nel mio precedente lavoro come medico, come membro del Parlamento e come volontario nella lotta alla corruzione, ho potuto raccogliere abbastanza esempi di frodi scientifiche su larga scala, disastri fittizi, analisi e controlli dei fatti comprati, strategie di lobby segrete, psyoping, astroturfing, provocatori professionali, provocatori o shitstormers nei grandi attori dell'industria agricola, dell'industria energetica, degli armamenti privati e dell'industria della "sicurezza", del mondo dei media e naturalmente soprattutto dell'industria farmaceutica e dei vaccini. Tuttavia, da quando la semplice corruzione di funzionari ha ceduto sempre più il passo all'acquisizione privata di intere amministrazioni e istituzioni pubbliche, la questione è diventata giuridicamente molto complicata. Sono necessari molti soldi per le attività di lobbying a pagamento e per l’agenda setting, così come per gli avvocati per difendersi da ciò.
Alcuni ne hanno molto, altri non se lo possono permettere. Quello che stiamo vivendo adesso è il risultato di questo squilibrio socialmente desolato. Non aiuta se pochi miliardari pensano di poter comprare (vendere) la salvezza del mondo. Qualunque sia l'aspetto di tale salvezza nella mente dei filantropi autoproclamati, essa può solo portare alla violenza e all'oppressione. Quante volte abbiamo creduto di aver superato questi modelli arcaici autocratici attraverso i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto? Purtroppo non esiste ancora una vaccinazione contro la corruzione.
di Dr. Wolfgang Wodarg, 2. maggio 2020
La morte massiccia, e sproporzionatamente frequente, di pazienti di Covid-19 con pelle di colore scuro e provenienti dai paesi del sud è apparentemente anche il risultato di una terapia farmacologica sbagliata. Sono interessate le persone con una specifica carenza di enzimi, che si verifica soprattutto in persone di sesso maschile, le cui famiglie provengono da regioni dove la malaria era o è endemica (Questo collegamento vale non solo per l’Africa, ma anche per gran parte dell’America centrale e meridionale, dell’Arabia e del Mediterraneo). Attualmente sono in trattamento con l’idrossiclorochina, un farmaco per loro incompatibile, che viene ora utilizzato in tutto il mondo nella lotta contro Covid-19. Se non si ferma questo rapidamente, c’è il rischio di una mortalità massiccia.
Prima di descrivere la mia ricerca su questi risultati molto inquietanti, vorrei dire qualche parola sulla valutazione della crisi della corona, sull’affidabilità del test PCR SARS-CoV-2 così come la paura onnipresente e come viene usata politicamente.
Nelle mie indagini sugli eventi successivi a Wuhan, che dall’inizio del 2020 hanno cambiato completamente il mondo, mi sono presto reso conto che, sebbene stiamo sperimentando una nuova variante del coronavirus, alla luce dei dati tedeschi sulla mortalità e la morbilità, non differisce in modo significativo da quanto è stato o avrebbe potuto essere osservato negli ultimi anni. I coronavirus non sono stati al centro della sorveglianza epidemiologica a livello mondiale, in quanto non hanno contribuito in modo significativo alla globalizzazione delle infezioni virali respiratorie stagionali, se non nel breve periodo in Cina (SARS 2002/2003) e nei Paesi arabi (MERS dal 2012). Non esistevano inoltre vaccini contro di loro che potessero essere ricombinati annualmente, come nel caso dell’influenza.
Come è noto, i normali episodi di malattia a livello mondiale sono stati definiti “pandemie” a partire dall’influenza suina del 2009 in modo inflazionistico e ogni volta concentrandosi su singoli agenti patogeni. In questo contesto, la vigilanza e la una sfiducia è storicamente giustificata.
Perché se già i nostri ospiti invernali normali, mutevoli e globalmente in circolazione, come i virus H1N1 nel 2009, soddisfano i criteri di una pandemia, allora il termine è diventato privo di significato. Prima del 2009, le cose erano diverse; in quel periodo, le caratteristiche necessarie di una pandemia comprendevano molte malattie gravi e numerosi decessi, con un sovraccarico catastrofico di assistenza sanitaria a livello mondiale.
Gli aspetti puramente infettivo-epidemiologici del fenomeno di Wuhan mi sono ampiamente chiari. Secondo i dati disponibili delle reti tedesche per la sorveglianza delle malattie respiratorie acute (ARE), della Arbeitsgemeinschaft Influenza e del Web Influenza, e secondo i dati ospedalieri per l’ARE, nonché i dati sull’utilizzo delle unità di terapia intensiva nel paese, l’ondata influenzale 2019/2020 con il suo spettro di agenti patogeni diversificato è passata senza alcuna particolarità.
Solo le consultazioni nelle pratiche di segnalazione si sono svolte, a quanto pare, molto meno frequentemente nelle ultime settimane della stagione a causa del blocco.
Il test PCR: non specifico, medicalmente inutile, ma spaventa
Data la grande importanza dell’evento Covid-19, occorre prestare particolare attenzione al test PCR SARS-CoV-2, l’unico strumento disponibile per misurare il virus e per poter parlare di una nuova diffusione. La mia valutazione in merito non è cambiata dalla fine di febbraio: Senza il test PCR per il virus SARS-CoV-2, progettato dagli scienziati tedeschi, non avremmo notato una “epidemia” di coronavirus o addirittura una “pandemia”.
Il test, dopo che l’OMS l’ha raccomandato (“non ai fini del rilevamento della malattia”), è stato utilizzato per girare tutto il paese alla ricerca di frammenti del virus della SARS. Un ufficio in Cina, che in un’intervista alla radio Deutschlandfunk uno degli sviluppatori del test PCR, il Prof. Drosten, non ha voluto menzionare per nome, ha confermato al virologo, che il test da lui utilizzato, aveva trovato il frammento di SARS, che stava cercando, nel virus della SARS di Wuhan.
La mia valutazione di questo test, non ufficiale e non medico e che ora viene utilizzato per la ricerca di “casi” in tutto il mondo, è la seguente:
Come può un test, che è positivo per i diversi virus della SARS di pipistrelli, cani, tigri, leoni, gatti domestici ed esseri umani, che da molti anni stanno cambiando e si stanno diffondendo in tutto il mondo, essere citato come prova per un presunto SARS-CoV-2 di soli quattro mesi?
Si tratta ovviamente di un test delicato, che produce troppi risultati positivi, e che quindi può anche rilevare molti agenti patogeni simili alla SARS che ora si sono naturalmente ricombinati. Questo non nega la presenza dei virus di Wuhan.
Tuttavia, il test apparentemente misura anche le precedenti varianti della SARS, che cambiano continuamente, possono cambiare rapidamente i loro ospiti e non si trovano nei database dei virologi. Questi erano e non sono ovviamente considerati straordinariamente pericolosi.
Quindi come facciamo a sapere che la discrepanza tra le molte infezioni innocue e i pochi decorsi più gravi non è causata da questo, che si trovano diverse varianti con il test utilizzato allo stesso modo? Tanto più che risulta positivo anche per le varianti animali!
Un test positivo che non è molto conclusivo fa sempre paura, e innesca immediatamente e in modo prevedibile un comportamento appropriato adeguato da parte degli interessati e dei responsabili.
I Test a livello nazionale, la fissazione sui ventilatori, lo sgombero delle cliniche per l’annunciata inondazione delle vittime della Covid-19 e le esercitazioni di triage, ha causato il panico e ha permesso l’obbedienza di una popolazione molto intimidita.
La paura non deve andare via?
Quando è diventato sempre più chiaro, ancor prima dell’inizio delle misure di blocco, che la Germania sarebbe stata probabilmente risparmiata in gran parte, due nuove immagini di orrore hanno dominato la cronaca anche nel nostro Paese e fecero sì che la paura e l’obbedienza continuassero: bare e caos mortale in molti ospedali italiani e spagnoli, contenitori refrigerati pieni di cadaveri e fosse comuni a New York (in forma di fakenews n.d.r.). La conclusione è stata che, dopo tutto, deve essere un’epidemia pericolosa.
Ma è improbabile che un solo e unico virus è molto più innocuo ad Amburgo che a New York. Ci devono essere altre ragioni per questo.
Così ho concentrato la mia ricerca su questi nuovi punti caldi di quello che sta succedendo. Forse, mi auguro, sarebbe anche più facile capire perché molti governi parlano ripetutamente di una “seconda ondata” minacciosa e della necessita continua di mantenere l’isolamento. Attualmente si sostiene che le misure dovrebbero essere mantenute più o meno fino a quando l’intera popolazione non potrà essere salvata con la vaccinazione. Un anno e mezzo di una “nuova normalità” senza vacanze, feste, eventi culturali e sportivi sono richiesti e sono promesse vaccinazioni obbligatorie, test obbligatori, tracciamento e App per l’immunità nel futuro. Ma perché? Cosa rende il governo così sicuro che ritiene necessario abrogare parti essenziali del Grundgesetz (costituzione tedesca), portare la classe media alla bancarotta e far precipitare i lavoratori e i dipendenti nella disoccupazione? Cos’altro ci minaccia?
Medici Detective: uno sguardo sotto la superficie
Quindi dobbiamo scoprire cosa è successo, per esempio, nel Nord Italia, in Spagna o a New York. Per comprendere questo, sono necessarie più ricerche di quante se ne insegnino nella normale epidemiologia.
A Baltimora, presso l’ormai purtroppo istituzionalmente corrotta Johns Hopkins University, frequentavo un’intensa formazione epidemiologica, che mi ha dato una grande quantità di conoscenze metodologiche. C’era anche un reparto chiamato „Medical Detectives“. Qui si può imparare dalla storia e da numerosi casi ben studiati, così come le conseguenze per la salute, ad esempio attraverso avvelenamento da pozzi o cibo, e quali trucchi rendono difficile distinguere le cause naturali da quelle artificiali o addirittura criminali. Nel lavoro di medico detective, come tutti sanno dai romanzi gialli, ci sono colpevoli e vittime, moventi e armi del delitto, alibi e chi commissiona.
Una malattia – anche quella dichiarata dall’OMS – può essere un “falso”. Nel caso dell’influenza aviaria e dell’influenza suina, ho visto e studiato le macchinazioni senza scrupoli e corrotte di un’industria farmaceutica e dei vaccini. Più volte sono stati creati timori per la salute per dirottare miliardi di denaro pubblico in tasche private con prodotti pericolosi.
Per questo motivo potete anche chiedere di Covid-19: C’è qualcos’altro dietro la continua diffusione della paura tra la gente? Cui bono? Chi trae vantaggio dalla paura?
I virologi ancora una volta come creatori di paura
Oltre all’OMS, i fautori della paura sono di nuovo alcuni virologi che conosco già dal passato. La maggior parte di loro – e questo purtroppo è oggi, ovunque negli istituti medici, una “nuova normalità” – ha stabilito una stretta collaborazione con l’industria farmaceutica o con altri investitori.
Al giorno d’oggi è più facile diventare professore se si è dimostrato capace di ottenere fondi da terzi. La scienza si è abituata a “imbrogliare”, e le università facilitano questo compito attraverso spin-off non trasparenti, partenariati pubblici-privati o collaborazioni con presunte fondazioni di beneficenza. Il dipartimento di virologia della Charité di Berlino è sostenuto dalla Fondazione Bill e Melinda Gates nella questione Covid-19. Un co-autore del test PCR di Drosten et al. è l’amministratore delegato della società biotecnologica TIB Molbiol, che ora produce sempre più test e li commercializza a un costo di milioni. Tuttavia, si tratta di scoperte a livello investigativo che non spiegano di gran lunga ciò che sta mettendo sottosopra questo mondo.
La maggior parte degli esperti non può più negare che il pericolo di contagio in Germania e nei paesi limitrofi è ormai passato senza doversi vergognare per il resto della loro carriera. Eppure ci sono persone nei governi, negli uffici pubblici e nella comunità scientifica che vogliono continuare a rinchiuderci con la paura e prenderci in giro.
Il mio fastidio dal punto di vista medico per questo panico infondato e molte autorizzazioni epidemiche-igienico-sanitarie e discipline per il ritiro della libertà non sensate, è accompagnato anche dalla curiosità di un “medico detective”, che pensa a possibili motivi nascosti. Tuttavia, non voglio affrontare qui il contesto politico o economico. Probabilmente verrà il momento di farlo e questo non è il mio campo di competenza.
C’è una “seconda ondata” in arrivo?
La domanda che mi pongo è: come è stato possibile creare tali scenari di orrore con un agente patogeno apparentemente relativamente innocuo, con il quale i critici potevano essere eliminati senza sforzo e con il quale la paura della popolazione era costantemente alimentata dai media?
Vorrei anche sapere su quali prove scientifiche la Cancelliera, il suo Ministro della Salute, il suo virologo di corte e altri continuano ad annunciare: La seconda ondata deve ancora arrivare. Ci vorranno ancora molti mesi. Non dobbiamo andare in vacanza. Dobbiamo essere pronti a lavorare da casa in futuro. Tutti noi dobbiamo essere testati, rintracciati e vaccinati con un farmaco che deve ancora essere testato. Anche se tutto questo è già nel copione intitolato “La prima pandemia moderna”, che Bill Gates ha pubblicato il 23 aprile, non è provato dal punto di vista medico neanche lì.
Un indizio da New York
Il 31 marzo ho ricevuto un importante suggerimento: il medico di terapia intensiva di New York, il dottor Cameron Kyle-Sidell, aveva allertato i suoi colleghi con una sorprendente osservazione. Ha fatto rapporto: “Quello a cui ho assistito non erano pazienti della Covid-19. Non avevano i segni della polmonite, ma sembravano passeggeri di un aereo che all’improvviso ha perso pressione ad alta quota”.
Doveva essere un disturbo del trasporto di ossigeno nel sangue. Ho cercato e scartato una dopo l’altra le varie cause note di tali sintomi, se erano fuori questione a causa della progressione della malattia. La causa più probabile mi è sembrata essere l’emolisi rapida, una distruzione degli eritrociti (globuli rossi) nei polmoni, che scambiano l’ossigeno nei polmoni con la CO2 da espellere, per trasportare l’ossigeno in ogni angolo del nostro corpo. I pazienti si sentono poi soffocati, respirano molto velocemente e si esercitano.
Sappiamo cosa fare in un caso del genere perché ci viene dimostrato a bordo dell’aereo prima di ogni decollo: Le maschere di ossigeno cadono dal soffitto e portano la salvezza, finche’ tutto non sara’ tornato alla normalita’. Questo è esattamente ciò che ha aiutato i pazienti di New York nel migliore dei modi. L’intubazione e la ventilazione, invece, erano sbagliate e hanno ucciso persone in molti luoghi.
Il morto nigerianio in Svezia
Ero a conoscenza di un caso del genere con gli stessi sconcertanti sintomi, che era stato descritto nel 2014 dai pneumologi svedesi in un giovane paziente nigeriano morto a causa della malattia. A quel tempo, dopo la morte, è stata sospettata una carenza di enzimi come possibile causa, ed stata effettivamente trovata, che si verifica in molte regioni dell’Africa nel 20-30 per cento della popolazione. Si tratta del cosiddetto deficit di glucosio-6-deidrogenasi, o “deficit di G6PD”, una delle peculiarità genetiche più comuni, che può portare a minacciare l’emolisi (dissoluzione dei globuli rossi), soprattutto negli uomini, quando vengono assunti determinati farmaci o sostanze chimiche. La seguente mappa mostra la distribuzione di questa carenza (fonte e spiegazioni qui).
Per lo più sono menzionate solo le complicazioni cardiache della clorochina o dell’idrossiclorochina, che in Brasile hanno portato alla conclusione di uno studio con 11 decessi di 81 soggetti. Sembra, tuttavia, che in tutto il mondo si presti scarsa attenzione a questo ulteriore grave effetto collaterale.
Inoltre, a causa della mancanza di alternative, l’HCQ è stato tollerato e ampiamente utilizzato in molti paesi dall’inizio dell’anno come parte di un cosiddetto “uso compassionevole”. In medicina, l’uso compassionevole si riferisce all’uso di farmaci non ancora approvati in situazioni di emergenza.
Accumuli notevoli
Nel corso di questa ricerca sono stati ricevuti sempre più risultati su valutazioni più precise dei decessi nelle città particolarmente colpite. A New York e in altre città degli Stati Uniti, è stato riferito che la stragrande maggioranza dei decessi è stata causata da “afroamericani” – il doppio di quelli che ci si aspetterebbe in base alla percentuale di popolazione.
Sempre dall’Inghilterra, dove i dati sulla mortalità di Euromomo mostrano un tasso di mortalità in aumento dall’inizio di aprile, è stato riportato che su circa 2.000 persone gravemente malate, il 35%, il doppio di quanto ci si aspettava, proveniva da “minoranze” etniche (“neri, asiatici o altre minoranze etniche”), compresi medici e personale medico.
La grande mortalità dei medici in Italia ha urgente bisogno di chiarimenti.
La morte di circa 150 medici e di poche medici-donne è associata a Covid-19. Anche se l’età può aver giocato un ruolo in molti di questi casi, va notato che un’alta prevalenza di deficit di G6PD è stata descritta anche per alcune regioni d’Italia e che in Italia fino al 71% di coloro che sono risultati positivi alla PCR, così come il personale, ha avuto un uso profilattico elevato di HCQ. Lo stesso vale per la Spagna. Tra i primi 15 morti di Covid-19 in Svezia, 6 erano giovani migranti provenienti dalla Somalia.
Combinazione mortale
Quindi il risultato spaventoso della mia ricerca è: Tipici decorsi gravi con emolisi, microtrombi e mancanza di respiro senza i tipici segni di polmonite si verificano più frequentemente dove due fattori si uniscono:
Questo è esattamente ciò che ci si aspetta in Africa, e questo è già il caso ovunque la migrazione stia causando la migrazione di una larga parte della popolazione dai paesi colpiti dalla malaria. Il seguente diagramma mostra schematicamente il processo.
Questo tratto ereditario è particolarmente comune tra i gruppi etnici che vivono in zone con malaria. Il gene G6PD modificato offre vantaggi ai tropici. Rende i suoi portatori resistenti agli agenti patogeni della malaria. Tuttavia, la carenza di G6PD è pericolosa anche se le persone colpite vengono a contatto con alcune sostanze che si trovano, ad esempio, nei fagioli di campo, nel ribes, nei piselli e in alcuni medicinali. Questi includono acido acetilsalicilico, metamizolo, sulfonamidi, vitamina K, naftalina, anilina, farmaci per la malaria e nitrofurani. La carenza di G6PD porta poi ad un’interruzione dei processi biochimici nei globuli rossi e – a seconda della dose – ad un’emolisi da lieve a pericolosa per la vita. I detriti degli eritrociti scoppiati portano successivamente a microemboli, che bloccano i piccoli vasi in tutti gli organi. Ciò che aveva causato la malattia e la morte del giovane nigeriano non era chiaro all’epoca.
Una scoperta spaventosa
Ho guardato i farmaci che possono causare una grave emolisi nel deficit di G6PD e ho preso un grande spavento. Una delle sostanze che viene chiamata molto pericolosa in tutte le forme di questa carenza enzimatica è la droga antimalarica idrossiclorochina (HCQ). Ma è proprio questa la sostanza che i ricercatori cinesi di Wuhan raccomandano dal 2003 contro la SARS. Da Wuhan è venuto HCQ con il virus come una delle opzioni terapeutiche ed è stata accettata come tale. Allo stesso tempo, l’HCQ è stato raccomandato come agente promettente contro Covid-19 per ulteriori studi clinici con il supporto dell’OMS e di altre agenzie.
Secondo i rapporti, la produzione di questo farmaco sarà aumentata in Camerun, Nigeria e altri paesi africani. L’India è il maggiore produttore di HCQ ed esporta in 55 paesi. Werner Baumann, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bayer AG, ha annunciato all’inizio di aprile che “varie indagini in laboratori e cliniche” hanno fornito le prime indicazioni che la clorochina potrebbe essere adatta al trattamento dei pazienti affetti da corona. L’azienda ha poi fornito diversi milioni di compresse.
Ci sono ora centinaia di sperimentazioni pianificate o in corso da diversi sponsor in tutto il mondo, in cui l’HCQ viene utilizzato da solo o insieme ad altri farmaci. Quando ho esaminato alcuni grandi studi per vedere se i pazienti con deficit di G6PD erano esclusi, non ho trovato alcuna indicazione di questo nella maggior parte dei piani di studio.
Negli Stati Uniti, ad esempio, si sta preparando un grande studio multicentrico con 4.000 soggetti provenienti da personale medico in buona salute.
Qui, tuttavia, il termine “ipersensibilità” è usato solo in termini generali, come avviene per tutti i farmaci per quanto riguarda le reazioni allergiche. Uno studio sulla clorochina/idrossiclorochina dell’Università di Oxford (NCT04303507) con 40.000 partecipanti non fa menzione del rischio di carenza di G6PD. In un altro grande studio del Pentagono, tuttavia, c’è un avvertimento esplicito, per escludere i pazienti con deficit di G6PD dallo studio.
Il grafico seguente, che si basa sulle informazioni della banca dati dell’OMS, mostra quanti studi su Covid-19 e HCQ sono stati avviati – e quanti pochi di essi tengono conto della carenza di enzimi.
Città come New York, Chicago, New Orleans, Londra, o anche grandi città in Olanda, Belgio, Spagna e Francia sono centri di questo tipo. Se il test è ampiamente utilizzato in questi hotspot migratori e si prevede che sarà positivo in circa il 10-20% della popolazione, molte persone provenienti dai paesi del G6PD saranno anche tra questi.
Se poi saranno trattati con HCQ ad alte dosi, sia a scopo profilattico che per un uso “compassionevole”, come previsto, allora quei gravi quadri clinici saranno evocati anche nei giovani, come ci è stato presentato dalla stampa sensazionale, e che mantengono viva la nostra paura di Covid-19.
Non si sa quante volte questa combinazione mortale abbia già portato a vittime. Non c’è stata alcuna discussione sulla questione tra i responsabili dell’OMS e dei governi Anche tra i professionisti del settore medico che sono responsabili del trattamento dei pazienti Covid-19 o del personale che li cura, c’è un’allarmante mancanza di conoscenza e di senso di responsabilità.
Di nuovo: Questo collegamento vale non solo per l’Africa, ma anche per gran parte dell’Asia, dell’America centrale e meridionale, dell’Arabia e del Mediterraneo.
I casi citati non hanno nulla a che fare con la malattia di Covid-19. Un risultato del test PCR che porta alla prescrizione profilattica dell’HCQ è sufficiente a causare una grave malattia in un terzo delle persone provenienti da popolazioni ad alto rischio trattate in questo modo.
Il trattamento con HCQ per il deficit di G6PD è una pratica scorretta pericolosa
Si potrebbe rimediare immediatamente, se tutti i medici curanti in tutto il mondo fossero informati delle controindicazioni dell’HCQ. Tuttavia, l’OMS, il CDC, l’ECDC, gli specialisti cinesi della SARS, le associazioni mediche, le autorità farmaceutiche e il governo tedesco e i suoi consulenti trascurano gravemente (criminale) di informare il pubblico. Alla luce dei programmi in corso, questa sembra essere una grave negligenza.
È una pratica scorretta trattare le persone con deficit di G6PD con derivati della clorochina ad alto dosaggio o altri farmaci noti per essere pericolosi per loro. Sotto l’etichetta dell’OMS “‘Solidarity’ clinical trial for COVID-19 treatments”, le persone sane sono esposte a esperimenti approvati frettolosamente e letali. Centinaia di studi clinici, per lo più inutili studi osservazionali con approcci paralleli, molto spesso vengono eseguiti anche con HCQ come una delle alternative.
La legislazione tedesca sui medicinali proibisce l’uso di medicinali non approvate, ma il governo incoraggia ancora questo. Un test non convalidato non approvato a scopo diagnostico fornisce il pretesto per l’uso di farmaci potenzialmente letali – e tutto questo in una malattia infettiva per la quale non vi è ancora alcuna prova che ponga seri rischi al di là del rischio dell’epidemia annuale di influenza.
A tutto gas nella catastrofe
I pericoli di questa epidemia sono presentati con l’aiuto dell’impostura scientifica. Un test non adatto, da Berlino, fornisce il pretesto per misure letali in tutto il mondo. Le conseguenze di questi errori portano a situazioni di emergenza in molte regioni, che vengono attribuite a un’epidemia. Questo è ciò che crea quell’ondata di paura, su cui si muovono oggi tanti nel mondo degli affari e della politica e che minaccia di seppellire i nostri diritti fondamentali.
Il pubblico, i media e gli esperti non sembrano sorpresi che più del doppio degli “afroamericani” e persone ispaniche muoiano a New York e in altri centri, di quanto ci si aspetterebbe, data la sua percentuale di popolazione.
Anche negli studi sui decessi negli Stati Uniti e altrove, i rischi posti dal deficit di G6PD sono quasi sempre nascosti o dimenticati.
Quando i ricercati virologi e altri esperti annunciano da tempo che ci sarà un’ondata di morti in Africa e condizioni terribili nelle città, sono a conoscenza di queste connessioni? O ci sono altre ragioni dimostrabili che giustificano profezie così importanti?
Infine: sono tutti argomenti solo per la scienza o anche per i pubblici ministeri e i tribunali?
Un punto di vista di Wolfgang Wodarg, 10 maggio 2020
È assolutamente certo che anche il virus della SARS cambia costantemente e a grande velocità. E a cosa serve una vaccinazione contro qualcosa che da tempo è cambiato in modo incalcolabile? Anche il nostro sistema immunitario reagisce in modo imprevedibile. Le comunità trasversali? Memoria immune? La specificità e l’importanza dei test sta rapidamente svanendo, così come l’effetto di un vaccino. Pertanto, la prova dell’immunità è una farsa e, se dovesse diventare legge, una molestia che non può essere giustificata per motivi di salute.
Per lo stesso motivo, le vaccinazioni di massa contro i virus respiratori sono una sciocchezza rischiosa e possono causare lesioni fisiche. Con gli agenti patogeni in rapida evoluzione – come per la vaccinazione contro l’influenza – il successo della vaccinazione è una questione di fortuna. Solo in seguito si può stabilire se le persone vaccinate sono state meglio di quelle non vaccinate. Questo rimane un buon affare, poiché una valutazione preventiva delle prestazioni basata su prove non sarà ovviamente mai possibile. Inoltre, fino ad oggi si sono diffusi altri virus quando un tipo di virus è stato reso più difficile da vivere attraverso la vaccinazione.
I virus di Wuhan sono una cosa del passato
Un fattore decisivo è l’altissimo tasso di mutazione dei virus RNA, che comprendono anche la SARS-CoV-2. Questo tasso è dimostrato in modo impressionante dai ricercatori dell’Università di Glasgow, che descrivono le seguenti mutazioni del virus in un periodo molto breve di circa 4 mesi:
Per un genoma che a sua volta consiste solo di circa 30.000 basi, si tratta di un numero enorme di mutazioni, inserimenti ed eliminazioni in un tempo molto breve. E questi sono solo i dati di alcune migliaia di virus della SARS-CoV-2 che sono stati sequenziati. La natura ne conosce molti, molti di più.
Mutazioni non sinonime causano l’inserimento di altri amminoacidi nelle proteine del virus. Queste modificano così le proprietà chimiche di queste proteine. Queste mutazioni si accumulano già in poche settimane (!), come dimostrano i dati.
Gli inserimenti e le cancellazioni sono di particolare importanza, perché possono portare ad un „frameshift“, dove tutta la catena successiva viene letta in modo diverso. Inoltre, esistono mutazioni sinonimi che, pur non modificando la struttura primaria delle proteine della SARS-CoV-2, possono comunque svolgere un ruolo nella diagnostica. Inoltre, ci sono ancora molte domande aperte su ulteriori effetti di mutazioni sinonimi. I dubbi sul test PCR esistevano fin dall’inizio.
Istantanee di una storia senza fine
Un altro punto importante è che i virus della SARS-CoV-2 finora sequenziati mostrano una sezione estremamente piccola della natura. In relazione al genoma totale di tutti i virus corona in tutti gli esseri umani, questa sezione è poco significativa. Non va inoltre dimenticato che accanto alla SARS-CoV-2 continuano ad esistere altri coronavirus umani – e anche questi mutano. Altrimenti, a un certo punto, non si sarebbe arrivati al virus SARS-CoV-2.
Le analisi al computer, ad esempio dell’albero genealogico della SARS-CoV-2 (analisi filogenetiche) sono molto problematiche sulla base di questa piccolissima parte della natura così come esiste oggi. Negli ultimi 15 anni, i virus corona sono stati a malapena studiati, né nell’uomo né negli animali. La stragrande maggioranza delle sequenze del gene del coronavirus nei database ha origine negli ultimi 4 mesi o ha 15 anni.
Le critiche non sono nuove, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione geografica molto disomogenea delle sequenze geniche trovate, come sottolineato dai ricercatori dell’Università della Florida, ad esempio:
„In un nuovo albero derivato solo una settimana dopo, quando più di 135 nuove sequenze complete del genoma sono state rese disponibili su [il database dei virus] GISAID, il collegamento diretto tra Germania e Italia è scomparso a causa dell’ulteriore raggruppamento di sequenze precedentemente non campionate provenienti da Portogallo, Brasile, Galles e Paesi Bassi.
Alcune pubblicazioni dicono che gli aplotipi (cioè i modelli genetici) della SARS-CoV-2 sono già scomparsi di nuovo, cioè non si trovano più nelle sequenze di base appena sequenziate. Anche la SARS 1 è scomparsa da tempo. Che senso ha allora una distanza genetica tra due sequenze di geni?
Zoonosi? Un termine di lotta superfluo, perché l’uomo è anche uno zoon (essere vivente)
Ma la virologia sta facendo quello che fa da 30 anni. Trova una sequenza di geni virali che non conosceva ancora e dichiara il virus appena scoperto un virus mortale. Perché questo funzioni, ha bisogno dell’ipotesi della zoonosi. [Zoonosi: Trasferimento di malattie infettive tra esseri umani e animali] Non si può fare a meno di questo!
Perché solo grazie all’ipotesi che un agente patogeno alla fine del 2019 al mercato del pesce di Wuhan sia stato recentemente trasferito da un ospite animale all’uomo, si può generalmente ipotizzare un aumento della patogenicità (= un aumento del potenziale di ammalarsi). L’agente patogeno è nuovo per gli esseri umani, ed è per questo che, a differenza degli ospiti originali, gli esseri umani non hanno avuto la possibilità di adattarsi al nuovo agente patogeno.
Questa argomentazione funziona così bene anche perché si presume sempre che i pazienti siano gravemente malati, che poi di solito soffrono di diverse malattie, e le persone con sintomi deboli o assenti non vengono quasi mai testate. Così, l’apparente prova che test positivi e morte vanno di pari passo.
Per provarlo, Drosten, Wieler & Co. tengono in mano due sequenze genetiche, una da un virus corona animale e una da un virus corona umano, e sottolineano la grande distanza genetica. Questa affermazione può essere fatta così facilmente perché non ci sono dati per qualsiasi cosa in mezzo. Nessuno ha misurato i coronavirus animali e umani nella densità necessaria negli ultimi 15 anni.
Un numero molto elevato di persone positive alla SARS-CoV-2 non mostra alcun sintomo o solo sintomi lievi. La percentuale di persone asintomatiche che non mostrano sintomi è del 50-70 %. Ciò non è possibile senza che il sistema immunitario sia stato preparato per il virus. Questa correlazione suggerisce un continuo sviluppo fino alla SARS-CoV-2 (e alle sue numerose varianti).
Parlare di origine mostra solo dove hai iniziato a pensare
Sempre più spesso, ci sono anche analisi filogenetiche che tentano di costruire un albero genealogico diverso dalle numerose sequenze di geni diversi – contro l’ipotesi che la SARS-CoV-2 sia stata creata di recente dalla zoonosi alla fine del 2019.
Analisi di questo tipo sono problematiche a causa del periodo di campionamento molto breve. Tuttavia, questo è tutto ciò che è attualmente disponibile. Inoltre, il punto zero, cioè la sequenza di riferimento rispetto alla quale vengono valutate le mutazioni, viene scelto arbitrariamente. Il nuovo test PCR è stato utilizzato solo in Cina, dove sono state generate le prime sequenze di geni. Solo allora questo accadde in altre parti del mondo. Ciò che è una mutazione avanti e indietro è un’affermazione relativa in relazione alla sequenza di riferimento. La presunta diffusione riflette solo la sequenza geografica dei test. Ciononostante, gli allarmisti della Johns Hopkins University e di altre università continuano ad usare questo metodo.
Si dovrebbe finalmente rinunciare all’immagine di un „albero genealogico“ – l’immagine delle reti ricorsive sembra più appropriata
La diversità della SARS-CoV-2 è così grande che i cluster si formano anche in piccoli campioni. Non è più possibile assegnare chiaramente come il virus sia arrivato a New York. In un recente studio, i ricercatori di New York spiegano
„L’analisi filogenetica di 84 diversi genomi di SARS-CoV-2 indica introduzioni multiple, indipendenti, ma isolate, principalmente dall’Europa e da altre parti degli Stati Uniti. Troviamo anche prove di trasmissione all’interno della comunità, suggerendo cluster di virus correlati che si trovano in pazienti provenienti da diverse parti della città“.
Questi cluster devono essersi formati negli Stati Uniti negli ultimi tre mesi. A meno che la SARS-CoV-2 e tutto ciò che l’ha portata ad essa non sia molto più vecchia. Interpretazioni alternative degli stessi dati (!) da banche dati genetiche suggeriscono che la SARS-CoV-2 si è diffusa negli esseri umani per più di 40 anni. Quindi scrivete ai ricercatori di Taiwan:
„Dal momento che il primo genoma disponibile è stato registrato quasi un mese dopo l’epidemia del 24 dicembre 2019, l’origine effettiva dell’attuale epidemia potrebbe effettivamente essere anteriore alla nostra stima. Ipotizzando un tasso di sostituzione sinonimo (…) è stato stimato che la ricombinazione è avvenuta circa 40 anni fa (…). „Se questo è vero, la SARS-CoV-2 avrebbe potuto circolare tra gli esseri umani nascosta per anni prima che fosse notata di recente.
Si tratta di scoperte molto recenti e resta da vedere se questa prestampa riuscirà a superare il tanto decantato processo di peer review con cui la scienza „regola“ se stessa e lo stato della conoscenza.
Cosa è il glifosato per i campi, gli antivirali per gli esseri umani
I virus sono probabilmente vecchi come i batteri. Il sistema immunitario dei vertebrati è l’unico in grado di armonizzare l’organismo con le sempre nuove varianti virali. Questo è esattamente ciò per cui è stato creato nel corso dell’evoluzione. Il gruppo di vertebrati ha avuto origine circa 500 milioni di anni fa e il concetto di sistema immunitario è forse ancora più vecchio. 500 milioni di anni fa, il sistema immunitario dei vertebrati, al cui termine preliminare è l’uomo, si è sviluppato a stretto contatto con i virus. Tuttavia, la medicina moderna utilizza i corticosteroidi per sopprimere la risposta immunitaria, come dimostrato da molti protocolli di trattamento COVID-19, in particolare dagli Stati Uniti.
Nel frattempo, l’industria continua a pubblicizzare nuovi farmaci. Dove vengono utilizzati? Il 98% dei positivi al test non mostra alcun sintomo o solo sintomi lievi. Ma i media mescolano acriticamente test e infezione, infezione e malattia sintomatica, malattia sintomatica e morte. Le persone gravemente colpite hanno in media più di 80 anni e soffrono nella stragrande maggioranza dei casi di gravi patologie preesistenti. Nessuno può dire quanti di loro siano morti a causa di una ventilazione prematura. Nel frattempo, i pazienti in terapia intensiva vengono svezzati dalla respirazione con il fentanil, tra le altre cose, altrimenti la respirazione artificiale non funzionerà. Questi pazienti si svegliano, se mai, come drogati.
La paura viene dai reparti di terapia intensiva, ma cosa succede lì?
La terapia intensiva sta facendo del suo meglio. Inoltre, ci sono farmaci come il Remdesivir, che era troppo tossico per la terapia con l’Ebola e non riesce in ulteriori test. Tuttavia, tutti i dubbi non hanno impedito a Remdesivir di essere rilasciato per l’uso negli USA con la procedura del fulmine.
Un altro esempio sono le terapie di combinazione di clorochina e azitromicina, che possono portare all’arresto cardiaco in persone con precedenti malattie cardiovascolari. O la monoterapia con clorochina, che causa danni ai globuli rossi nelle persone con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi. La carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi è il difetto genetico ereditario più comune in tutto il mondo, con una frequenza fino al 20-30% in Africa. Sono particolarmente colpiti anche i Paesi con un’alta percentuale di persone di origine africana.
False priorità e cifre ingannevoli
Tutto questo è stato innescato da un test malato, da misure affrettate e dalla fiducia in un minimo stralcio della natura di macchina evolutiva, che è memorizzata nei database dei geni, che non può essere giustificato da nulla.
La scienza e la politica che consiglia dovranno continuare a funzionare anche dopo la sua crisi autoprodotta. Anche se è molto dubbio che un virus che non provoca (!) sintomi nel 50-70% degli infetti sia arrivato in Europa nel momento esatto in cui i test sono stati avviati – come alcuni ora vogliono farci credere con l’aiuto delle curve per l’eccesso di mortalità. E questo in una popolazione di pazienti in cui il 40% dei pazienti in terapia intensiva arrivava direttamente dalla casa di cura all’unità di terapia intensiva più bisognosa. Così Matthias Thöns, specialista in medicina d’urgenza e palliativa, descrive la situazione:
„Dobbiamo tenere presente che i pazienti gravemente malati di COVID-19 sono persone molto anziane che sono spesso malate. Il 40% di essi proviene da case di cura che necessitano delle cure più severe, e in Italia, su 2.003 decessi, solo tre pazienti sono stati privi di gravi patologie preesistenti. Si tratta quindi di un gruppo che di solito e fino ad ora ha sempre ricevuto più cure palliative che non la terapia intensiva, e ora viene diagnosticata una nuova malattia e tutti questi pazienti diventano pazienti in terapia intensiva.
Falsi allarmi – una malattia autoimmune sociale
Nell’attuale clima mediatico e sotto l’immensa pressione politica per giustificare le misure draconiane e le loro conseguenze, anche a posteriori, è molto dubbio che ci sarà ancora una discussione scientifica indipendente sull’ipotesi della zoonosi e una prudente valutazione del rischio. Per quali applicazioni di ricerca saranno concessi dei fondi?
L’evoluzione va avanti da milioni di anni, ma negli ultimi 20 anni ogni 3-5 anni vengono scoperti dai virologi nuovi „virus della morte“, che si dice costituiscano una grave minaccia per l’umanità: MERS, SARS 1, SARS 2, influenza suina, influenza aviaria e così via. Siamo davvero così ciechi? O vediamo che l’imperatore è nudo?
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Questo articolo è apparso per la prima volta il 10 maggio 2020 sul Medien-Portal Multipolar
L’autore: Dr. med. Wolfgang Wodarg, nato nel 1947, è internista e pneumologo, specializzato in igiene e medicina ambientale, nonché in sanità pubblica e medicina sociale. Dopo l’attività clinica come internista, è stato, tra l’altro, per 13 anni, funzionario della sanità pubblica nello Schleswig-Holstein, allo stesso tempo docente presso università e istituti tecnici e presidente del comitato di esperti per la tutela dell’ambiente legato alla salute presso la Schleswig-Holstein Medical Association; nel 1991 ha ricevuto una borsa di studio per la Johns Hopkins University, Baltimora, USA (epidemiologia).
In qualità di membro del Bundestag tedesco dal 1994 al 2009, è stato promotore e relatore della commissione Enquête „Etica e diritto della medicina moderna“, membro dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, dove è stato presidente della sottocommissione per la salute e vicepresidente della commissione per la cultura, l’istruzione e la scienza. Nel 2009 ha avviato la commissione d’inchiesta sul ruolo dell’OMS nel H1N1 (influenza suina) a Strasburgo, dove è rimasto come esperto scientifico dopo aver lasciato il Parlamento. Dal 2011 lavora come docente universitario freelance, medico e scienziato sanitario ed è stato membro volontario del consiglio di amministrazione e responsabile del gruppo di lavoro sulla salute presso Transparency International Germania fino al 2020.
Soluzione al problema Corona: Isolare i produttori di panico
di Dr. Wolfgang Wodarg
24 febbraio 2020
Non osserviamo le malattie, ma l’attività dei virologi che le cercano.
L’hype del corona non basa su alcun pericolo medico straordinario. Però causa danni significativi alla nostra libertà e ai nostri diritti personali tramite misure di quarantena ingiustificate e regolamenti di divieti.
Le immagini nei media sono spaventose e il traffico nelle città in Cina è regolato dal termometro per la febbre. Il Carnevale di Venezia è stato cancellato dopo che presso una anziana paziente morente è stato constatato il test positivo. Dopo che una manciata di persone in Alta Italia sono risultate positive, l’Austria ha chiuso temporaneamente il passo del Brennero. A causa di un sospettato caso di corona virus, più di 1000 persone non hanno potuto lasciare il loro albergo a Tenerife. Sulla nave di crociera Diamond Princess 3700 persone non erano autorizzate a scendere da bordo. All’inizio di febbraio 126 persone sono state trasportate con l’aereo da Wuhan in Germania, dovendo passare oltre due settimane in quarantena pur essendo sani. Presso due delle persone sane sono stati rilevati viri di corona.
Simili scenari di orrore si sono effettuati ripetutamente nei passati due decenni. Ma la pandemia d’influenza suina dell’OMS è stata in realtà una delle più lievi ondate di influenza nella storia e “l’influenza aviaria” viene tuttora aspettata, non solo dagli uccelli migratori.
Al momento non stiamo misurando l’incidenza delle malattie del corona virus, ma piuttosto l’attività dei specialisti che la cercano. Tutte le istituzioni che ci allarmano con precauzioni, hanno già fallito più volte, abbandonandoci. Troppo spesso sono istituzionalmente corrotte da interessi secondari commerciali e/o politici.
Coloro che non vogliono correre dietro a rapporti di panico noncuranti, preferendo il rischio di una spargente infezione, valutando di propria responsabilità, devono servirsi della metodologia epidemiologica. Ciò include che si tenga conto del fatto “normale”, della linea di base, prima di parlare di qualcosa di speciale.
Finora quasi nessuno ha fatto caso ai viri corona. Ad esempio vengono accennati solo marginalmente nei rapporti dell’istituto Robert-Koch (RKI), perché nel 2002 vi era del SARS in Cina e perché dal 2012 sono stati osservate alcune trasmissioni da dromedari agli umani (MERS).
Da una presenza periodicamente ricorrente del virus della corona in cani, gatti e maiali o persino nell’uomo, anche in Germania, non vi è scritto nulla. Gli ospedali per bambini sono bensì al corrente, che una parte non insignificante delle polmoniti virali sono regolarmente causate dal virus corona.
Dato il fatto ben noto che ogni onda di influenza è sempre dovuta al 7-15% delle malattie respiratorie acute (ARE) che corrispondono al coronavirus, le cifre attualmente conosciute per questo periodo, sono completamente nella norma.
Nelle ondate di infezioni invernali, vi è sempre uno su mille malati che muore. Attraverso l’applicazione selettiva dei metodi di rilevamento – ad esempio solo in cliniche e ambulatori, questo tasso può ovviamente essere facilmente aumentato di modo pauroso, perché coloro che hanno bisogno di aiuto lì, sono in uno stato di salute peggiore di quelli che si curano a casa.
Dall’inizio dell’anno l’attenzione del pubblico, della scienza e delle autorità sanitarie è improvvisamente totalmente cambiata. Alcuni medici a Wuhan (12 milioni di abitanti) riuscirono, con inizialmente meno di 50 casi e pochi casi di decesso in clinica, dai quali si avevano identificato i virus corona come patogeni, a attirare l’attenzione mondiale su di loro. Le mappe colorate che ora ci vengono mostrate su carta o tramite schermi, sono impressionanti, però in maggior parte hanno meno a che fare con la malattia che con l’attività di virologi efficienti e folle di relatori sensazionalisti.
Là dove tali test sono stati effettuati – in tutta Europa, il 13 Febbraio 2020, erano a disposizione settimanalmente verso 9000 test nei laboratori – si è quasi sempre trovato, e ogni caso diventa un evento mediatico autogonfiabile.
Semplicemente scoprendo un infezione di coronavirus, andando alla ricerca nel suo ambiente, vengono spiegati molti accumuli regionali.
Le notizie di orrore di Wuhan erano del genere che i virologi di tutto il mondo stavano aspettando. I ceppi di virus presenti nei frigoriferi sono stati scansionati e immediatamente confrontati con i nuovi arrivati da Wuhan. Un laboratorio alla Charité vinse la gara presso l’OMS e ottenne il permesso di spargere in tutto il mondo i suoi test a prezzi di più volte del solito prezzo.
E meglio non farsi fare il test del coronavirus per 200 Euro. Persino durante una lieve infezione simile all’influenza, vi è il rischio di constatare viri di corona nel 7% - 15% dei casi. Questo secondo indagini effettuate in Scozia (dal 2005 al 2013).
Una prova di coronavirus oggi come oggi avrebbe severi conseguenze sia per la persona stessa come anche per il suo ambiente, come si può facilmente constatare in tutte le media.
Tuttavia la scoperta stessa non ha alcun significato clinico. È solo uno dei tanti nomi per malattie respiratorie acute (ARE) che ogni inverno mettono temporaneamente fuori servizio 20% a 40% di tutte le persone.
I patogeni più comuni causando malattie respiratorie acute erano, secondo un ottimo studio di Scozia: 1. Rhinovirus, 2. Virus d’influenza A, 3. Virus d’influenza B, 4. Virus RS e 5. Virus della corona. L’ordine è leggermente cambiato di anno in anno. Anche con virus che si concorrono per le nostre cellule della mucosa vi è ovviamente un quorum in evoluzione come lo conosciamo dal nostro intestino con i microorganismi e dal parlamento con le parti.
Quindi se ora vi è un numero crescente di infezioni “comprovate” in Cina e in Italia: chi può dire quante volte, con quali persone e per quale motivo sono stati effettuati test nei passati inverni, con quali risultati? Se si pretende che qualcosa aumenta, si deve potersi riferire a osservazioni fatte nel passato.
Può turbare, in tanto come esperta di epidemie, di dover osservare il panico e la sofferenza creata tramite esso. Probabilmente molti responsabili sono nella stessa situazione, ora come allora, quando si trattava dell’ ” influenza suina”, che rischierebbero il loro lavoro, opponendosi al mainstream.
Ogni inverno abbiamo una epidemia virus con migliaia di morti e con milioni di persone infette, anche in Germania. E il virus corona fa sempre parte di esse.
Nel caso che il governo federale volesse servire a una buona causa, potrebbe, come lo fanno gli epidemiologi a Glasgow, fare osservare le menti brillanti del RKI prospetticamente (!!!) per constatare il cambiamento invernale annuale dei viri presso la popolazione tedesca.
La politica deve anche garantire che il lavoro scientifico affidabile nel Robert Koch Institut, nel Paul-Ehrlich-Insitute in altri uffici, venga facilitato.
Lavorare scientificamente non significa seguire la parola della politica o dell’economia.
La scienza è degna di fiducia quando lavora con metodi trasparenti e professionalmente, mettendo in dubbio ad ogni momento ciò che si crede di sapere.
Anche se a volte è complesso, questo può risparmiarci alcuni errori costosi di salute, che guardiani d’influenza, guidati da altri interessi provano di farci credere.
Per l’individuo: Chi viene sottomesso alla quarantena solo perché è stato positivo nel test di coronavirus PCR-test e per il seguito subisce danni finanziari, ha, in certe circostanze, diritto a una indennità – secondo paragrafo 56 della legge della protezione infezioni. Ma anche in caso di privazione di libertà insensata si dovrebbe difendersi.